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Teresa Spinelli e la misericordia

Nel corso di questo Anno Santo della Misericordia ci possiamo far guidare da Sr. Teresa Spinelli per capire come vivere in profondità la duplice esperienza della misericordia: quella ricevuta con abbondanza da Dio e quella che dovremmo riversare, anch’essa con abbondanza, sul nostro prossimo.

L’esperienza di Dio vissuta da Sr. Teresa è quella di chi si sente amata gratuitamente da Dio e se ne stupisce, al pensiero della propria piccolezza e limitatezza:

“Vedete a che grado rivano le magnificenze di Dio! Ammirate le opere del divino Amore! lo tutta viltà, tutta bruttezza! Fonte di ingratitudine! Trovarmi nel seno della Misericordia! Amata da un Dio! Come ciò può accadere!? E pur tanto è, e anche voi me ne assicurate, e io lo voglio credere, come non lasso di credere, che posso divenire peggiore dei demoni, se la mano dell'amoroso mio Padre Celeste, del mio Sposo, del mio amoroso fratello Gesù, perché mi è Sposo, e fratello, e tali cose le ho intese tutte nell'anima, io dico se lassassero, per mia disgrazia, di così proteggermi, chi sarei? Questo io sento, il bono, dunque che in me si trova è del mio amato Iddio, e in me che? Niente! E più del niente! Ma, con il mio Dio, tutto posso. E lo spero di corrispondere” (Lettera 83).

Sr. Teresa è consapevole non solo del fatto che, senza l’aiuto di Dio, la sua anima sarebbe perduta, ma anche che l’amore di Cristo per lei lo ha portato a morire in croce per salvarla:

“Ma è tale, o Padre, il parlare interno, e talmente grato all'orecchio dell'anima, perché tutto si raccoglie dai peccati commessi, dalle straordinarie misericordie di Dio, usate per puro amore! L'essersi fatto uomo, per salvarmi e patire si acerba morte, per amor mio!

La predilezione straordinaria, che ha sempre avuta per me, sempre ingrata(!), e che seguita a significarmela con tante misericordie! Il suo gran potere, per rendermi qual mi vuole; la sua straordinaria carità in offrirmi le sue misericordie!” (Lettera 73).

Sperimentare la misericordia di Dio fa sgorgare nel cuore la gratitudine. “Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri” esclama Zaccaria nel Benedictus; “Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono” risponde Maria nel Magnificat. Alle loro voci si associa anche quella di Madre Spinelli:

“O quante misericordie! O quante! Io sono restata in umiltà amorosa, in persuasiva di nulla potere; confidente, che se il Signore vorrà da me debolissima creatura, mi darà la sua santa grazia, con una eguale disposizione, tanto per vivere in sacrificio fino alla fine con la santa mortificazione, e tanto se vorrà Lui mortificarmi con la malattia, essendo Lui il Padrone dell'anima e del corpo, e di tutte le cose mie. Sia sempre benedetta l'infinita liberalità del mio Dio! Chi sono io? Voi lo sapete! E il mio Dio lo sa meglio di voi e di me. Oh, che bontà! Oh, che bontà!”(Lettera 20).

Il modo migliore per ringraziare il Signore per la sua bontà misericordiosa è quello di essere misericordiosi verso il prossimo. È Gesù stesso ad esortarci: “Siate misericordiosi come il vostro Padre celeste”. Sr. Teresa si è distinta particolarmente nella sua carità verso il prossimo, come ci ricorda anche uno dei teologi che ha  esaminato la Positio super vita et virtutibus:

“La figura della Serva di Dio è singolare per la vicenda biografica, ma è anche attraente per il modello di donna che rappresenta: una donna vera che ha attraversato le tempeste della vita fidandosi di Dio e facendo della carità il senso del suo esistere. Ella è testimone che chi crede in Dio e si lascia guidare dal sua volontà trova sempre il modo di trasformare anche gli ostacoli in occasioni di crescita. In tempi storici tormentati, si fece carico dell’impegno di educare i giovani e di offrire, soprattutto alle donne giovani, strumenti di promozione umana integrale. Con cristallina semplicità e tenace radicalità accolse e visse la parola evangelica e la tradusse in opere di misericordia, non solo servendo poveri e malati, ma abbracciando lei stessa la croce del Signore in spirito di condivisione e riparazione”.

Sr. Teresa Spinelli si sentiva chiamata a partecipare alla Passione di Cristo attraverso le penitenze, in favore dei peccatori. Così racconta per lettera al suo confessore:

“Al momento che offrivo il mio nulla, ho inteso sovrabbondare la grazia, che mi ha animata, e, con i suoi detti interni, ha preso ad incoraggiarmi, dicendomi: "Amami, che io ti amo; patisci volentieri, che mi è accetto tal patimento. Dì che voi, che io ti contenterò". E io non ho saputo dirgli altro che anime, che peccatori, che non piombassero i castighi, ma la misericordia” (Lettera 15).

Qual è il messaggio che Sr. Teresa ci lascia per vivere al meglio questo Anno della Misericordia? Quello di non allontanarci dalla misericordia di Dio per poter avere sempre il giusto entusiasmo spirituale per portare la misericordia di Dio a tutti:

Su dunque, rinnovate lo spirito, riempitevi di santo zelo della gloria di Dio e della salute di tante anime, che dalle vostre parole attendono il loro risorgimento…. Quanto sarà bello il Cielo (!), Regno di quel Dio che noi serviamo! Ma quanto sarà più bello per noi, se ci seguiranno più schiere di anime, conquistate con le nostre fatiche, avvalorate dai meriti di Gesù Cristo, altrimenti che possiamo noi?  Nulla!” (Lett. 118).

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